Amaro Alpino delle Dolomiti, un secolo di storia: e voi lo sapevate?
Tutto nasce nel 1923 quando Agostino Pontillo, di origini siciliane, raggiunge per la prima volta la Città di Trento dando vita alla “Gottardi & Pontillo”, un’azienda concentrata esclusivamente sulla produzione di liquori. Ma è nel 1930 che avviene la sua più grande intuizione, ossia: unire l’esperienza siciliana nella produzione degli amari con l’unicità di alcune delle principali Erbe Officinali Alpine (ben 22 erbe, radici e bacche naturali). Successivamente, crea in autonomia la Distilleria Alpina e deposita il nome “Amaro Alpino” presso la Camera di Commercio di Trento. Nel 1935 dalla collaborazione con il Laboratorio Depero, nasce così la famosa etichetta a trazione futurista.
Da quel momento, l’Amaro Alpino si impone su tutto il territorio nazionale, anche grazie alla caratteristica botticella in rovere da 12 litri, che viene poi abbandonata in quanto ingombrante, con la pratica botticella da 2 litri, disegnata dalla famosa Artista, Antonia Campi. Nel 1970 la Distilleria Alpina si espande fino ad introdurre sul Mercato più di 50 Prodotti. Tuttavia, con la morte del fondatore unita ad una generale riduzione del consumo degli Amari, conduce ad un forte ridimensionamento aziendale.
L’Amaro Alpino resiste però sul mercato, fino a quando nel 2020, i Fratelli Sembenotti di Trento rilevano dalla Famiglia Pontillo la Distilleria Alpina. Nuova Linfa per un marchio in attesa di rinnovamento, pronto a riprendere il proprio posto nella tradizione italiana.
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